Cosa devi sapere se non usi la moto d’inverno

24 Ott

Cosa devi sapere se non usi la moto d’inverno

E tu, sei già passato in agenzia per sospendere la polizza moto per i mesi invernali ?  Oppure sei uno scooterista da 365 gg / anno  ?

Tribù su 2 ruote

Il mondo degli appassionati delle due ruote si potrebbe facilmente dividere in tribù, clan, popolazioni assai diverse tra loro: come confondere lo scooterista che usa il suo mezzo anche per la spesa familiare di una settimana effettuando arditi equilibrismi, con il chopperista col suo bolide che non si parcheggia certo nei vicoli del centro?

Un’altra grande distinzione esiste poi tra irriducibili e stagionali. Se alcuni motociclisti non temono le temperature sottozero e non disdegnano l’uso della moto anche con la pioggia battente in inverno, non sono pochi quelli che proprio non se la sentono di soffrire il freddo o di rischiare cadute sull’asfalto gelato e preferiscono lasciare nel box il proprio mezzo almeno fino a quando il clima diventa più clemente.

 

Un lungo parcheggio da preparare con cura

Si tratta di un lungo parcheggio che, se non affrontato con qualche precauzione, potrebbe rivelarsi pericoloso per la salute della moto, a causa dell’inattività forzata. Bisogna possibilmente evitare di lasciarla semplicemente in un cortile ed è consigliabile trovare un ricovero dotato almeno di una tettoia, anche se un garage (possibilmente non umido) rimane la soluzione ideale.

A soffrire è in primo luogo la batteria che, per effetto del freddo e dell’assenza della ricarica assicurata in movimento dall’alternatore, tende a scaricarsi. Per questo motivo è buona norma rimuoverla dal suo alloggiamento e ricordarsi, almeno una volta al mese, di effettuare un ciclo di ricarica. Una soluzione aggiuntiva, in particolare se il veicolo è dotato di impianto antifurto – funzionante solo se la batteria è in piena potenza – prevede l’utilizzo di un cosiddetto mantenitore di carica, un dispositivo che provvede ad alimentarla lentamente interrompendosi solo al raggiungimento del massimo livello, per poi riprendere automaticamente dopo qualche tempo. Naturalmente questo espediente è possibile solo se il locale è dotato di una presa di corrente.

La sosta prolungata nella medesima posizione può nuocere alla salute delle gomme, che possono perdere lentamente pressione e schiacciarsi nella zona a contatto con il terreno per effetto del peso, generando in seguito saltellamenti e vibrazioni durante la guida. L’inconveniente si può eliminare provvedendo a verificare frequentemente la pressione dei due pneumatici o, meglio ancora, parcheggiando la moto sul cavalletto centrale (se è presente) e inserendo piccoli spessori sotto la ruota che tocca terra, con l’obiettivo di distribuire in modo più equilibrato il peso.   Pochi mesi di inattività non richiedono lo svuotamento del serbatoio, tuttavia per i modelli meno recenti e dotati di rubinetti, è buona norma chiuderli e svuotare i carburatori: le tecniche utilizzabili sono due, in funzione dell’anzianità della moto. I modelli più datati, equipaggiati con carburatori e uno o due rubinetti nella parte inferiore permettono uno svuotamento completo. Si ruota la levetta in posizione “chiuso”, si stacca il tubo e dopo averlo inserito in una tanica si posiziona il rubinetto su “riserva” e si attende che scenda tutta la benzina. Le moto più recenti, con alimentazione a iniezione elettronica, renderebbero più complessa l’operazione di svuotamento, non alla portata di meccanici improvvisati. Per motivi di sicurezza, la benzina non può essere custodita in cantina o nei box sotterranei, meglio quindi utilizzarla travasandola nel serbatoio di un’auto. Se proprio non ci sono alternative, può essere conservata nelle apposite taniche in metallo omologate (mai in fustini in materiale plastico) e in ambienti ben aerati, lontani da fonti di calore.

 

Attenzione alla carrozzeria

Nel caso di parcheggio in una zona umida, o peggio ancora salmastra, è consigliabile provvedere a salvaguardare le parti verniciate, le cromature e il motore dalla corrosione applicando un appositospray protettivo, che in seguito potrà essere facilmente rimosso con un accurato lavaggio. Diversamente si può sempre usare il classico vecchio metodo di spalmare uno strato di vaselina. Dopo avere lubrificato la catena sui modelli che prevedono questo tipo di trasmissione, il mezzo può essere ricoverato e lasciato al letargo invernale, dopo averlo coperto con un telo apposito, acquistabile anche online con prezzi dai 10 ai 50 euro. Per chi invece non dispone di box o tettoia, la scelta del giusto telo coprimoto è fondamentale: deve essere sufficientemente protettivo, possibilmente felpato e il più possibile coprente.

 

Controllare gli accessori

Una volta riposta la moto, è il momento di dedicarsi al casco e agli accessori. Una buona pulizia del casco, con lavaggio accurato del suo interno, dovrebbe essere effettuata regolarmente, e di certo va effettuata prima della pausa invernale. Anche l’abbigliamento tecnico va riposto correttamente lavato così come i bauletti, per essere sicuri di non trovare brutte sorprese (e cattivi odori) alla ripresa della attività motociclistica

 

Come risparmiare sulle polizze

Una volta ultimate le formalità pratiche, che garantiscono di ritrovare il veicolo in perfette condizioni quando sarà il momento, non resta che pensare a quelle burocratiche. La soluzione più conveniente per chi non usa le due ruote 12 mesi l’anno sono le polizze di nuova generazione: possono essere sospese, ma rimanere attive per la protezione contro l’incendio e il furto nei mesi di fermo. Inoltre, offrono la possibilità aggiuntiva di assicurare i bauletti e le borse laterali, anche se questi sono accessori after market e non fanno parte della dotazione di serie.

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